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Nel mondo assistiamo al ritorno delle potenze imperiali, la democrazia è in bilico anche negli Stati Uniti - che non sono più in grado di garantire la continuità della loro politica estera e delle loro alleanze - e ci troviamo di fronte alla sfida del cambiamento climatico, delle guerre, dell'instabilità finanziaria e della mobilità incontrollata delle persone; in questo quadro, la sovranità degli Stati europei e la loro capacità di azione politica sono più insignificanti che mai.
La realtà in cui viviamo, tuttavia, indica chiaramente l'urgenza di costruire una sovranità comune europea.

Non solo dobbiamo completare la nostra unità, creando meccanismi istituzionali adeguati, per rafforzare la convergenza dei nostri interessi economici e geopolitici e promuovere i nostri valori e le nostre libertà; ma dobbiamo innanzitutto sconfiggere politicamente il nazionalismo, che è tornato a portare la guerra nel nostro continente, creando istituzioni democratiche che non siano intaccate da questa malattia e che, al contrario, rappresentino un modello alternativo, anche per il resto del mondo.

Nell'attuale legislatura, il Parlamento europeo è stato protagonista del secondo tentativo della sua storia di avviare un processo di riforma delle istituzioni europee, che ha portato all'approvazione del testo di riforma dei Trattati con il voto del 22 novembre 2023. Ai candidati alle elezioni per il nuovo Parlamento chiediamo di raccogliere, nel caso siamo eletti, il testimone dell'Assemblea uscente e impegnarsi a mantenere viva la pretesa di una Convenzione come strumento per aprire il dibattito sulla riforma dei Trattati.

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Lista dei firmatari → (sarà disponibile a breve)
Per firmare on-line la dichiarazione: www.mfe.it/pledge

Dichiarazione per i candidati al Parlamento europeo

E’ tempo di fare gli Stati Uniti d’Europa

L’URGENZA DI RIFORMARE GLI ATTUALI TRATTATI

Queste elezioni europee sono destinate ad avere un'importanza straordinaria per l'Unione europea e i suoi cittadini. In gioco c'è la direzione da dare al processo di unificazione, e quindi il nostro futuro.

La gran parte dei Governi europei e tutte le forze politiche democratiche concordano sul fatto che abbiamo bisogno con urgenza di diventare capaci di agire uniti a livello europeo in modo efficace: contro il ritorno delle potenze imperiali, per poter essere autorevoli e incidere sul piano internazionale e garantire autonomamente la nostra sicurezza, per fronteggiare le sfide del cambiamento climatico, delle guerre, della competitività della nostra economia, dell'instabilità finanziaria e dei massicci flussi migratori.

Al tempo stesso, per costruire questa capacità di agire efficacemente a livello europeo servono alcune riforme cruciali dell’Unione europea: relativamente al sistema decisionale, al bilancio, alle competenze, ai poteri del Parlamento europeo, al ruolo e alla formazione della Commissione europea, anche per ridimensionare l’attuale squilibrio a favore delle istanze intergovernative che non lasciano emergere l’interesse comune. Il salto di qualità nelle politiche europee, la difesa della nostra libertà e dello Stato di diritto, la forza della nostra democrazia dipende da questa revisione dell’attuale sistema politico-istituzionale europeo.

Il Parlamento europeo uscente, in continuità con la Conferenza sul futuro dell’Europa (in cui i rappresentanti dei Cittadini, in accordo con i rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali, avevano identificato una serie di miglioramenti e riforme necessari per rendere l’Europa più capace di agire e più democratica), ha approvato il 22 Novembre scorso un Rapporto sulla riforma dei Trattati, che ora è nelle mani dei Governi – che dovrebbero decidere a maggioranza semplice nel Consiglio europeo di lanciare il processo della Convenzione prevista dai Trattati per le riforme. Si tratta dell’unica proposta concreta ed efficace in grado di creare tutti quegli strumenti europei che gli stessi Governi reclamano, ma che poi si rifiutano di costruire. Una proposta che il nuovo allargamento rende ancora più cogente, dato che vi è consenso unanime in Europa sulla necessità di procedere in parallelo con l’allargamento e l’approfondimento istituzionale e politico.

In questo quadro, il prossimo Parlamento europeo dovrà raccogliere il testimone dell’Assemblea uscente e impegnarsi per mantenere viva la rivendicazione di una Convenzione come strumento aprire il confronto sulla riforma dei Trattati.

Come candidato al Parlamento europeo dichiaro di sostenere convintamente :

1) la necessità di dotare l'Unione Europea delle competenze, delle risorse autonome e dei poteri adeguati (a partire dal potere di bilancio) per attuare le politiche comuni necessarie per difendere la sicurezza, lo Stato di diritto, la sostenibilità sociale delle ineludibili transizioni verde e digitale, garantendo un futuro di progresso dei cittadini europei;

2) il superamento dell'unanimità e del diritto di veto attraverso l'estensione della procedura legislativa ordinaria (che implica il rafforzamento del Parlamento europeo e della Commissione europea);

3) la necessità a questo scopo di aprire una Convenzione in continuità con quanto richiesto dal Parlamento europeo uscente per poter riformare i Trattati.

Dichiaro la mia disponibilità, se eletto, a far parte del Gruppo Spinelli

che nella legislatura uscente ha animato il dibattito politico sulla costruzione di un’Europa più capace di agire e più democratica e il lavoro di elaborazione delle proposte di riforma dei Trattati.

FIRMA LA DICHIARAZIONE QUI

 

 

  


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