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MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO
Sezione italiana dell'Unione Europea dei Federalisti
e del World Federalist Movement

 

In questo momento importante per il Paese, all’avvio di una nuova legislatura, il Movimento Federalista Europeo, fondato da Altiero Spinelli nel 1943 e da sempre convinto che la linea di divisione tra partiti progressisti e partiti reazionari cade lungo la sostanziale nuovissima linea che separa le forze che si battono a favore o contro la costruzione della Federazione europea, si rivolge, come già fatto nel corso della campagna elettorale, a tutte le forze politiche nazionali per richiamare l’attenzione sulle responsabilità europee dell’Italia.

Il cammino europeo ci ha garantito un quadro di pace, ha reso possibile il nostro sviluppo e ha tutelato il nostro ancoraggio ai valori di libertà, democrazia e giustizia sociale. Questo cammino non deve essere interrotto; dopo le elezioni del 4 marzo, che hanno indicato una chiara volontà degli elettori, i partiti che hanno ottenuto i maggiori consensi hanno anche le maggiori responsabilità per farlo proseguire.

L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione europea e riveste un ruolo importante nelle istituzioni europee. La nostra interdipendenza con gli altri partner, resa irreversibile dalla comune scelta di dotarci di una moneta unica, ci lega in una comunità di destino da cui non possiamo prescindere.

Oggi l’Unione europea è chiamata a scelte importanti per riformare il suo sistema di governance. Da tempo sono in discussione proposte anche radicali di riforma del suo sistema istituzionale. L’avvio del confronto su questo terreno tra Francia e Germania, insieme agli appuntamenti fissati dall’agenda della Commissione europea e del Consiglio europeo, e la prospettiva delle elezioni europee del 2019 confermano che i tempi sono ormai stretti. Cruciali sono soprattutto i punti che investono il completamento dell’Unione monetaria: dall’accordo sulla terza fase dell’unione bancaria alla trasformazione del Meccanismo europeo di stabilità in un Fondo monetario europeo; dalla creazione di un  bilancio specifico per la zona euro al ruolo ed ai poteri di un Ministro delle finanze europeo.

L’Italia trarrebbe grande vantaggio da una condivisione della sovranità in campo economico, nel campo delle politiche migratorie ed anche in quello della politica estera e della sicurezza, che ha ricevuto nuovo impulso dall’avvio della Cooperazione strutturata permanente. Il nostro Paese ha tutto l’interesse a far prevalere tra le proposte di riforma quelle a carattere democratico e federale.

Per avere un ruolo in questo processo e poter rivendicare un’Unione europea più solidale e più vicina ai cittadini, l’Italia deve però innanzitutto dimostrare la propria volontà di rispettare le regole concordate con i partner europei e di volere e sapere affrontare le riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno. Rispetto delle regole e riforme sono anche indispensabili per far sì che il Paese non si avviti in una crisi economica e finanziaria dagli esiti dirompenti.

Pertanto, solo se il futuro governo saprà farsi carico di queste responsabilità, l’Italia potrà svolgere un ruolo positivo in Europa e contribuire ad avviare innanzitutto il completamento dell’Unione monetaria – con l’obiettivo di arrivare alla nascita di una vera Unione economica, dotata degli strumenti finanziari e del potere democratico necessari per fare politiche europee di crescita e di stabilizzazione –; e chiedere nel contempo di avviare un processo costituente europeo per la riforma dei Trattati, finalizzato all’obiettivo di dotare le istituzioni europee di poteri di natura federale.

Da parte sua il MFE continuerà nell’impegno di mobilitare tutte le forze che credono nel progetto europeo, affinché facciano sentire la propria voce a sostegno delle riforme e delle politiche per costruire un’Europa sovrana, democratica e federale.

Milano, 24 marzo 2018

  


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