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La Federazione Regionale Siciliana dell’Aiccre e il Movimento Federalista  Europeo, in collaborazione con la Casa D’Europa di Palermo e con l’Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe”,  hanno organizzato il giorno 12 Novembre 2010 a Palermo  la “Convenzione siciliana degli Enti Locali e dei Cittadini Europei su Beni Pubblici e Diritti Collettivi”.

 

Comunicato Finale

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Palermo, 12 novembre

In una nuova fase della politica mondiale , nella quale l’Unione Europea si trova a dovere affrontare due diffidi sfide (riposizionare l’economia e lo sviluppo nel nuovo assetto economico mondiale che sta emergendo con l’ingresso delle nuove potenze e sotto l’effetto della crisi economica e, al tempo stesso, contribuire al sistema di sicurezza collettiva previsto dalla Carta delle Nazioni Unite)anche in Sicilia si sviluppa il dibatto sulle strategie necessarie per garantire ai cittadini Beni Pubblici che assicurino la pace, la protezione dei diritti fondamentali, l’economia sociale di mercato ed il miglioramento delle condizioni di vita nel quadro di uno Stato di diritto.

In particolare si è discusso delle citate tematiche a Palermo in occasione della “Convenzione degli Enti Locali e dei Cittadini europei su Beni Pubblici e Diritti collettivi” organizzato dal Movimento Federalista Europeo e dall’Aiccre Sicilia, in collaborazione con la Casa d’Europa di Palermo e con l’Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe”.All’incontro hanno altresì aderito, e contribuito al dibattito, anche le strutture regionali dell’Arci, dell’Auser, di Cittadinanza Attiva, della Cisl, di Legambiente, del Movimento Primo Marzo, del Movimento Europeo per la Giustizia.

Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo, nell’avviare i lavori della Convenzione, ha spiegato che “l’Unione Europea si trova di fronte a delle scelte importanti considerato che esistono Beni Pubblici che devono costituire il fondamento dell’Unione Europea: la pace, la democrazia, uno spazio di libertà, giustizia e sicurezza, l’inclusione sociale e l’interculturalità, la conoscenza ed il sapere, ed è proprio in questo quadro che si colloca la questione dei diritti collettivi, ancora scarsamente garantiti”.

L’iniziativa siciliana, che riprende e rilancia il dibattito avviato a Roma nello scorso mese di giugno dalla Convenzione di Roma della Società Civile (www.diritticollettivi.eu) appare estremamente attuale alla luce delle decisioni del Consiglio Europeo dello scorso 28 ottobre.  Infatti alcune questioni di fondo attendono delle risposte: 1) quali soluzioni ad una crescita equilibrata e sostenibile dell’Unione Europea, basata sull’obiettivo di una società inclusiva, possono essere date dal Trattato di Lisbona?; 2) quali atti legislativi europei possono essere richiesti dalla Società civile utilizzando il nuovo strumento di democrazia partecipativa?; 3) quali problemi a dimensione europea richiedono un intervento adeguato del bilancio europeo sia con nuovi metodi di fiscalità europea sia con gli union-bonds?; 4) quali obiettivi richiedono l’uso delle cooperazioni rafforzate o strutturate nei casi in cui è inimmaginabile raggiungere l’unanimità dei 27 Stati membri dell’Unione?; 5) quali problemi non possono essere risolti con efficacia e metodo democratico con il Trattato di Lisbona e richiedono quindi una sua modifica? 6) è accettabile una modifica del Trattato con la sola trattativa fra i Governi degli Stati membri o sarebbe meglio seguire il metodo della Convenzione sperimentato per la Carta dei Diritti Fondamentali e per la Costituzione europea?; 7) quale potrebbe essere la procedura ottimale che consente al processo di integrazione europea di trasformare l’attuale Unione in Federazione?.

Dopo l’introduzione al dibattito di Dastoli sono seguiti gli interventi dei docenti dell’Università di Palermo Professori Antonio La Spina e Vincenzo Provenzano, che hanno analizzato l’attuale politica sociale della Unione Europea, mettendola in relazione con l’entità del bilancio europeo, e valutato il tentativo delle Istituzioni dell’Unione di superare gli aspetti negativi verificatisi nell’attuazione della Strategia di Lisbona con conseguente scarso soddisfacimento dei Diritti Collettivi.

L’incontro si è concluso con gli interventi dei rappresentanti delle Organizzazioni aderenti alla Convenzione tutti finalizzati a delineare, in Sicilia, la fisionomia dei Beni Pubblici e quindi quali siano i Diritti Collettivi prioritari da soddisfare.
Il dialogo iniziatosi con la Convenzione di Palermo avrà un prosieguo con successivi altri incontri di lavoro.


Invito e programma della Convenzione di Palermo

  


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