A distanza di sette mesi dall’avvio della Conferenza sul futuro dell’Europa, quando ormai iniziano a delinearsi le criticità, ma anche le potenzialità di questo esperimento democratico, i federalisti europei propongono un secondo incontro con i rappresentanti italiani nella Conferenza e con l’Intergruppo parlamentare per l’Europa, per fare il punto sui lavori e confrontarsi sui possibili sviluppi.
In particolare, in queste ultime settimane (in cui sta anche sviluppandosi la campagna di informazione e mobilitazione sulla Conferenza da parte del Governo), le posizioni europee del nuovo Governo tedesco e gli impegni assunti dall’Italia e dalla Francia con la firma del Trattato del Quirinale sembrano indicare una rinnovata volontà di cogliere il momento storico per riformare l’Unione europea, aprendo così nuove opportunità che devono essere valutate e colte.
L’incontro, moderato e introdotto dal MFE, vedrà gli interventi di parlamentari europei e nazionali di varie forze politiche membri della Plenaria della Conferenza, del presidente del Consiglio regionale del Veneto che nella Plenaria - rappresentante nella Plenaria per il Comitato europeo delle regioni -, dei Presidenti delle Commissioni per le Politiche dell’Unione Europea del Senato e della Camera, dei membri dell’Intergruppo parlamentare per l’Europa di Senato e Camera e di esponenti federalisti. Concluderà i lavori il Segretario generale della Gioventù Federalista Europea, a ricordare anche che il 25 % dei membri della Conferenza è formato da giovani.
Molti i temi che saranno toccati per mettere a fuoco le riforme più urgenti e cruciali per rendere l’Europa un attore politico autorevole, internamente ed esternamente, e per rafforzare la democrazia europea.
Per leggere e sottoscrivere le proposte del MFE sulla piattaforma della Conferenza sul futuro dell’Europa: link Per ascoltare gli interventi: link Sito della campagna del MFE "La nostra Europa federale, sovrana e democratica: link |
Martedì 14 dicembre ore 17.30
L'ITALIA E LA CONFERENZA SUL FUTURO DELL'EUROPA
DOPO LA FIRMA DEL TRATTATO DEL QUIRINALE
I federalisti europei incontrano i rappresentanti italiani nella Conferenza sul futuro dell'Europa
Link Zoom: https://us06web.zoom.us/j/88008498233
Introduce
Luisa Trumellini, Segretaria generale MFE
Modera
Stefano Castagnoli, Presidente MFE
Hanno dato disponibilità ad intervenire
Sandro Gozi, Presidente dell’Unione dei Federalisti Europei (UEF) e Parlamentare europeo, membro della Plenaria della CoFoE (Renew Europe)
Brando Benifei, Membro del Board e già Presidente del Gruppo Spinelli, Parlamentare europeo del gruppo S&D, membro della Plenaria della CoFoE (PD)
Dario Stefano, Senatore, Presidente della XIV Commissione, Politiche dell’Unione europea
Sergio Battelli, Deputato, Presidente della XIV Commissione, Politiche dell’Unione europea
Patrizia Toia, Parlamentare europea, membro della Plenaria della CoFoE (PD)
Tommaso Nannicini, Senatore, membro dell’Intergruppo parlamentare per l’Europa (PD)
Massimo Ungaro, Deputato, membro dell'intergruppo parlamentare per l'Europa (IV)
Matteo Bianchi, Deputato, rappresentante per la Camera dei Deputati nella Plenaria della CoFoE (Lega)
Alessandro Alfieri, Senatore, rappresentante per il Senato della Repubblica nella Plenaria della CoFoE (PD)
Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, membro della plenaria della COFOE per il Comitato Europeo delle Regioni
Antonio Argenziano, Presidente dei Young European Federalists (JEF)
Laura Garavini, Senatrice, membro dell’Intergruppo parlamentare per l’Europa (IV)
Raffaele Fantetti, Intergruppo parlamentare per l’Europa (Coraggio Italia)
Conclude
Matteo Gori, segretario generale GFE
Per partecipare: https://us06web.zoom.us/j/88008498233
Locandina: link
L’Europa è la nostra comunità di destino.
In questa fase così complessa per le nostre comunità e per il mondo, solo uniti come Europei possiamo vincere le sfide di fronte a noi. Ciascuna di esse richiede che ci impegniamo insieme: la pandemia, il rischio della catastrofe ecologica, la transizione digitale, l’urgenza di un nuovo ordine globale che rimetta al centro la cooperazione, il perseguimento della libertà, lo sviluppo della democrazia, il rispetto dei diritti umani e civili, la solidarietà. Nessuno Stato europeo può farcela da solo; ma è il mondo intero, privo di una guida, ad aver bisogno che l’Europa sia capace di impegnarsi per tutto questo.
Per questo abbiamo bisogno che l’Europa diventi sempre più coesa e forte. Abbiamo bisogno di quell’Europa federale alla radice del progetto dei Padri fondatori. Un’Europa sovrana e democratica che porti nel mondo il suo modello e la sua visione di pace e sia l’esempio di un nuovo tipo di comunità politica sovranazionale capace di unire i popoli e costruire la solidarietà oltre le frontiere nazionali.
La Conferenza sul futuro dell'Europa deve essere un momento di confronto con i cittadini su questi temi. Il passaggio all’Europa politica federale ha bisogno dell’apporto e del coinvolgimento più ampio. Non solo per dimostrare il consenso e rafforzare il legame tra i cittadini e le istituzioni europee, ma ancor di più per sviluppare la coscienza della condivisione di un’identità comune europea, fondata sui valori universali comuni, su una base culturale secolare, su un progetto politico e sociale unico al mondo. La Conferenza deve poter sviluppare un dibattito che abbia valenza costituente, per diventare un momento del percorso attraverso cui si esprime e si consolida il popolo europeo, nella discussione su come plasmare il proprio futuro, nelle sfide interne e internazionali.
La Conferenza deve anche essere il momento in cui il Parlamento europeo apre la discussione con i Parlamenti nazionali sulle proposte concrete per un nuovo Trattato che doti l’UE delle risorse finanziarie, delle competenze e degli strumenti politici necessari per rispondere alle ambizioni politiche che emergeranno dal confronto con i cittadini:
- Innanzitutto, per rendere permanente la possibilità di un bilancio che sostenga gli investimenti e svolga funzioni di stabilizzazione il Parlamento europeo deve acquisire il potere di decidere direttamente, insieme al Consiglio, l’imposizione di tasse europee, necessarie anche a sostenere le politiche di riconversione ecologica e di maggiore equità
- All’UE devono essere attribuite nuove competenze, in campo economico, sanitario, nella politica estera di sicurezza, ed è necessario che in questi ambiti sia estesa la procedura legislativa
- Gli strumenti della politica europea devono essere rafforzati, creando veri spazi pubblici europei, promuovendo movimenti e partiti transnazionali e una riforma del sistema elettorale del Parlamento europeo che includa le liste transnazionali e rafforzi il sistema degli Spitzenkandidaten.
- Per difendere l’Unione come comunità di valori le violazioni dello Stato di diritto da parte degli Stati membri devono essere
Se si avrà il coraggio di fare della Conferenza sul futuro dell’Europa il grande momento di democrazia che serve all’Unione per farsi federale, si aprirà un nuovo futuro. L’equilibrio ora incerto tra le forze della reazione sovraniste e populiste e le forze del progresso si risolverà definitivamente a favore di queste ultime.
Dalla nostra lungimiranza e volontà politica di Europei dipende il futuro dell’umanità: cerchiamo di essere all’altezza della responsabilità che la storia ci assegna.
• Appello dell’UEF >
• L'MFE sulla piattaforma digitale della Conferenza sul futuro dell'Europa >
• La campagna "La nostra Europa federale, sovrana e democratica" >
Il 10 marzo si è tenuta al Parlamento europeo la cerimonia per la firma della Dichiarazione comune (link) che avvia i lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa.
L’inaugurazione è prevista per il 9 maggio. Con un anno di ritardo, a causa della pandemia, si apre finalmente il processo di confronto con i cittadini e le istituzioni di tutti i livelli per disegnare la nuova Europa del XXI secolo. I lavori dureranno un anno, al termine del quale si aprirà il processo di riforma dell’UE, sulla base delle richieste e dei progetti che emergeranno dalla Conferenza.
La Conferenza parte in una situazione particolare. La crisi drammatica che ha colpito il mondo intero e la capacità mostrata dagli Stati membri e dalle istituzioni europee di dare una risposta comune ha indicato la necessità e la via per rilanciare il progetto europeo, nella solidarietà e nei valori comuni. Il dibattito su come strutturare e istituzionalizzare questa svolta dell’UE è aperto. In questo momento il fronte composito delle forze che vogliono un’Europa politica, democratica e forte, è ampio. Per questo l’occasione di rinnovare il disegno federale dei Padri Fondatori non è mai stata così propizia. Nulla è definito, e la partita è tutta da giocare; ma per le forze federaliste – nel Parlamento europeo, nei parlamenti nazionali, nei governi nazionali, nella società – si apre una battaglia decisiva (comunicato dell'Unione Europea dei Federalisti).
Il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, nel corso della cerimonia delle firme, ha fatto un discorso che riassume bene il momento che il progetto europeo sta attraversando e i compiti che ci aspettano con la Conferenza. Riportiamo qui le sue parole quasi integralmente, convinti che il nostro futuro sia in un'Europa federale, democratica e sovrana; e che il tempo per realizzarla sia ora.
La Conferenza sul Futuro dell'Europa nell’ottica delle istituzioni europee che l’hanno promossa è innanzitutto concepita come un grande momento di democrazia partecipativa sovranazionale – un unicum ad oggi nel suo genere.
La Conferenza si svolgerà attraverso l’utilizzo di differenti strumenti tra modalità di partecipazione democratica. Tra questi la Piattaforma digitale multilingue sarà lo strumento di partecipazione diretta dei cittadini, attraverso cui potranno far sentire la propria voce. Permetterà di condividere le riflessioni sull'Europa e sui cambiamenti che devono avvenire, scoprire che cosa pensano gli altri, trovare eventi nelle vicinanze, organizzare un evento e seguire i progressi e i risultati della Conferenza.
David Sassoli, Cerimonia per la firma della Dichiarazione comune sulla Conferenza sul futuro dell’Europa
Care colleghe e cari colleghi,
in occasione di questa cerimonia, è un giorno speciale per la democrazia europea….Finalmente si parte.
La Conferenza sul futuro dell’Europa sarà un’opportunità unica per tutti i cittadini europei e per la società civile di plasmare il nostro futuro. Abbiamo bisogno di aprire questo cantiere e in questo processo vogliamo mettere al centro i cittadini, la società civile, ma anche i Parlamenti nazionali, le regioni, gli attori locali, le parti sociali, il mondo accademico, i giovani.
Mettendo i cittadini europei al centro di questo processo, consultandoli, coinvolgendoli, nei dibattiti, durante tutta la Conferenza essi avranno la possibilità di affrontare le questioni che sono loro care e noi ci impegniamo ad ascoltare le loro aspettative, le loro preoccupazioni, le loro idee. Ecco perché la Conferenza sarà un evento innovativo, ecco perché può essere un game changer….
L’Europa sta affrontando un momento molto difficile, drammatico, ma la solidarietà che essa incarna e che vuole incarnare non può che essere l’unica risposta a questa crisi. L’Unione sarà al centro della ripresa economica e sociale, così come continuerà ad essere al centro della strategia di vaccinazione. Un approccio unito e solidale rimane l’unico modo per andare avanti; e le aspettative dei nostri cittadini nei confronti dell’Europa sono sempre più forti.
In questo contesto è essenziale a dare all’Europa gli strumenti giusti per rispondere a queste attese, a questa richiesta di solidarietà, per prepararla e preparare la sfida futura. Ecco perché la Conferenza dovrà essere un momento di riflessione per trarre lezioni da questa crisi, ma anche per rafforzare la nostra democrazia. Se l’Europa deve essere in grado di affrontare le questioni globali e adattarsi ad un mondo che cambia, dovrà dotarsi dei mezzi per essere più efficace, più democratica, più flessibile, più resiliente.
E’ urgente rinnovare il nostro patto democratico, rinnovando il legame con la nostra società. Sta emergendo un vero spazio pubblico europeo. La crisi ha rivelato una vera e propria europeizzazione dell’opinione pubblica. La convinzione della nostra unità e la consapevolezza di un destino comune sono ormai condivisi dalla maggioranza dei cittadini e dei decisori europei, e si alimentano a vicenda. Ora dobbiamo gettare le basi per un nuovo contratto sociale europeo, rafforzare l’Europa, affinché non soffra più l’emergenza delle crisi che verranno, ma sia dotata degli strumenti strategici e della capacità per essere più resiliente.
Ascoltare, discutere, cambiare l’Europa insieme. E’ ciò che le nostre tre istituzioni si sono impegnate a fare oggi, lanciando la Conferenza sul futuro dell’Europa il 9 maggio prossimo. Ma soprattutto oggi siamo fermamente impegnati a garantire il seguito concreto delle raccomandazioni e delle conclusioni che la Conferenza produrrà. E’ essenziale che questo esercizio porti ad azioni concrete: cambiamenti legislativi, cambiamenti dei trattati, se questo è desiderato e auspicato. Ci impegniamo a non avere tabù, e a fare in modo che i risultati possano offrire una visione reale del nostro progetto europeo. E’ in gioco la nostra credibilità come rappresentanti delle istituzioni, come rappresentanti dei cittadini. E’ in gioco il nostro futuro e il futuro della nostra democrazia. E ora abbiamo l’opportunità di riscoprire l’anima del progetto europeo e di farla vivere nella contemporaneità.
Invitiamo quindi tutti i cittadini europei a partecipare alla Conferenza, a costruire l’Europa di domani, affinché diventi davvero la loro Europa.
Strasburgo, 10 marzo 2021