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E' tempo di fare gli Stati Uniti d'Europa

 

E' tempo di fare gli Stati Uniti d'Europa

Il 2024 sarà un anno determinante per chi ha a cuore la libertà, la democrazia, la giustizia. Si decideranno molte partite decisive: le elezioni presidenziali negli USA, il conflitto in corso in Medio Oriente, l’aggressione russa all’Ucraina, ma anche l’elezione del Parlamento europeo e il conseguente rinnovo nelle istituzioni europee.
Molto del futuro dell’Unione europea dipenderà dalla capacità degli Stati membri di cogliere un’opportunità che i cittadini attraverso la Conferenza sul futuro dell’Europa e il Parlamento europeo hanno preparato. Si tratta di una proposta chiara e incisiva per riformare l’Unione europea e dotarla di quegli strumenti politico-istituzionali e finanziari che le permettano di agire con efficacia e autorevolezza.

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Kit per la campagna

Memorandum dei federalisti europei

• Le riforme di cui l’Unione Europea ha
bisogno
• Come rivedere i Trattati: la necessità
di una Convenzione

 
Documenti per la campagna

Manifesto dell'UEF

per un'Europa federale. L'urgenza di superare gli attuali trattati.

Quaderni per la riforma dei Trattati

documenti di analisi sui temi della campagna.


Sosteniamo la proposta di riforma dei Trattati del Parlamento europeo!

L'MFE è impegnato a porre all'attenzione della classe politica l'urgenza della riforma dei Trattati UE e a far pressione sul Governo italiano perché la convocazione di una Convenzione europea sia messa all'ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo e si raggiunga una maggioranza favorevole per la sua approvazione.

Appello degli Enti locali

Intergruppo parlamentare per l'Europa


Strumenti e materiali per la campagna

L'azione nelle piazze: Saturdays for Europe

Proseguono le iniziative della campagna per gli Stati Uniti d'Europa con dibattiti pubblici e la presenza dei federalisti nelle piazze per informare i cittadini e dar voce a chi è convinto che sia necessaria e nell'interesse dell'Italia un'Europa federale che la renda più forte e capace di agire.
La campagna si è arricchita di nuovi strumenti,
qui trovi le informazioni e il materiale da scaricare →

Appello degli Enti locali e delle Associazioni

Appello degli Enti locali e delle Associazioni

Invitiamo gli Enti locali e le associazioni della società civile ad ogni livello a sottoscrivere l'appello per farsi portavoce delle richieste formulate dai cittadini durante la Conferenza sul futuro dell'Europa e chiedere al Governo italiano e ai rappresentanti in Parlamento di sostenere in tutte le sedi europee la richiesta di avviare la Convenzione e le riforme necessarie per la nascita di un’Europa federale, sovrana e democratica.

Qui trovi i testi dell'appello

La Bicicletta europea

Giovanni Bloisi, il Ciclista della Memoria, viaggerà in bici dall'isola di Ventotene al Passo del Mortirolo per portare il messaggio federalista dell'unità europea.
E' un'occasione per accompagnarlo lungo il percorso con eventi per promuovere la campagna del MFE per la riforma dei Trattati.

Qui trovi il programma e altre informazioni →

Progetto "Panchina europea in ogni comune"

La Panchina europea

si sta moltiplicando in molti comuni con la collaborazione di amministratori locali di ogni colore politico e associazioni territoriali e scuole.
Un'altra buona occasione per promuovere la campagna federalista per la riforma dei Trattati.

Pagina dedicata all'iniziativa →

Focus Europa / presenza sui social

Ti invitiamo a seguire le nostre attività anche sui canali social e a partecipare da remoto ai dibattiti che organizziamo su internet.
Puoi iscriverti alla newsletter del MFE, consultare su internet le nostre pubblicazioni e, se vuoi approfondire la conoscenza del federalismo europeo, leggere i libri della biblioteca federalista.

Playlist di Focus Europa →

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INTERVENTI

Comunicato stampa del MFE dopo il Consiglio europeo
27 marzo 2024
Mentre si intensificano i rischi per l'Europa è particolarmente grave che il Consiglio europeo continui a rimandare la discussione sulla richiesta di avviare una Convenzione per la riforma dei Trattati.
Lettera al Presidente del Consiglio
11 marzo 2024
I federalisti europei chiedono alla Presidente Meloni di assumere una posizione favorevole al processo di riforma dei Trattati UE durante il Consiglio europeo del 21-22 marzo .
Due anni di guerra in Ucraina
24 febbraio 2024
Il sostegno alla Resistenza ucraina è il sostegno alla lotta per la nostra libertà e democrazia. E’ tempo che l’Europa diventi autonoma e capace di agire sulla scena internazionale e nel settore della difesa. E’ tempo di fare gli Stati Uniti d’Europa.
- Comunicato del MFE -

NOTIZIE

Riunione dell'Ufficio del Dibattito a Ferrara
11 aprile 2024
La prima riunione del 2014 dell'Ufficio del Dibattito del MFE si terrà a Ferrara sabato 13 aprile a Casa Cini in via Baccanale Santo Stefano 24 a partire dalle 10, per discutere di sovranità e sussidiarietà dal punto di vista del federalismo europeo.
Ferrara e Cesena approvano l'OdG del MFE
19 marzo 2024
I Consigli comunali di Ferrara e di Cesena hanno approvato l'appello per un'Europa solidale e di prossimità.
Nuove adesioni all'appello per la Convenzione per la riforma dei Trattati UE
11 marzo 2024
Dopo il Consigli comunali di Verona, Vicenza, Ferrara, Pavia, Lodi, anche Milano si aggiunge alle tante Amministrazioni locali italiane che hanno aderito all'appello federalista.
L'MFE al Salone internazionale del Libro di Torino 2024
24 febbraio 2024
Il Movimento Federalista Europeo parteciperà per la prima volta quest’anno al Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 9 al 13 maggio presso il Centro congressi Lingotto Fiere. È la più grande manifestazione italiana nel campo dell’editoria, giunta alla XXXVI edizione.

EVENTI

Ufficio del Dibattito, Ferrara 13/4/2024
Verso una PAC più equa per gli agricoltori
Convegno "Il futuro dell'UE: i Governi al bivio. Il ruolo dell'Italia"

ASSOCIAZIONI COLLEGATE

Union of European Federalists
Gioventù Federalista Europea
Young European Federalists
World Federalist Movement / Istitute for Global Policy
Movimento Europeo - Italia
Associazione Europea degli Insegnanti (AEDE)

Associazioni / iniziative alle quali l'MFE aderisce

 
Campain for a United Nations Parlamentary Assembly
We the People
Rete italiana Pace e Disarmo
Fermiamo la sete del Pianeta
 

Gli Stati europei in tutti questi anni non hanno saputo trovare un accordo per affrontare insieme con un vero piano europeo uno dei problemi più complessi e drammatici del nostro tempo. Chi accusa le istituzioni europee dovrebbe sapere che le soluzioni comuni non avanzano per colpa dei governi degli Stati membri; sono loro a mantenere la gestione del problema a livello nazionale e sulla base di una politica di tipo emergenziale.

Per questo è non solo necessario, ma anche assolutamente urgente, creare un nuovo approccio politico complessivo, attribuendo direttamente alle istituzioni europee la definizione delle norme e le scelte politiche di tipo strategico in questo campo, nel quadro di una profonda riforma dei Trattati che porti alla nascita di una vera unione politica federale.


L’Unione europea è paralizzata da anni e anni sul tema cruciale della politica migratoria nonostante questa materia sia in parte una competenza concorrente tra l’Unione e gli Stati; di fatto, però – sia perché la competenza sul controllo delle frontiere esterne dell’UE resta agli Stati membri (nonostante Schengen abbia abolito le frontiere interne, unificando lo spazio europeo), sia perché lo stesso vale per la gestione dei flussi, la definizione dello status delle persone che arrivano senza regolare permesso nel Paese, l’organizzazione dell’accoglienza, e così via – sono i governi nazionali che devono accordarsi sulle possibili soluzioni comuni a livello europeo. In questo modo, vista la sensibilità del tema sul piano del consenso interno e data l’incapacità di qualsiasi Stato da solo di pensare un piano di ampio respiro che possa anche bilanciare le esigenze di sicurezza con il necessario senso di giustizia e umanità, gli Stati finiscono con il vanificare le proposte di iniziative comuni promosse dall’UE in quanto tale. Come dimostra l’accordo appena raggiunto in Lussemburgo tra i Ministri degli Interni (a maggioranza, perché Polonia e Ungheria si sono opposte e si preparano a boicottarlo), gli Stati sono ancora fermi alla ricerca di un accordo per suddividersi (o non suddividersi) quote di migranti richiedenti asilo, senza pensare di affrontare realmente il problema nella sua interezza.

Le tragedie come quelle che sono appena accadute al largo della Grecia, dove si è consumata una strage dalle dimensioni abnormi, diventano allora, drammaticamente, l’occasione per riflettere sui limiti – e i costi, non solo materiali, ma anche politici e morali – dell’attuale assetto del sistema istituzionale europeo, che lascia il governo dei problemi politicamente più sensibili agli Stati, e non prevede, neppure di fronte alla necessità di trovare soluzioni comuni, strumenti adeguati nelle mani delle istituzioni dell’Unione europea. Il fatto, soprattutto, di non avere una vera politica estera europea, ma solo un debole coordinamento tra i governi nazionali (che la Commissione europea tenta di promuovere e sostenere, ma su cui non ha potere effettivo) rendono gli Europei così deboli sul piano internazionale, da farli diventare vittime dei ricatti dei regimi senza scrupoli che la circondano. Gli Stati europei subiscono così, impotenti e colpevoli per questa impotenza, un vero e proprio uso strumentale, da parte di questi governi, della vita delle persone disperate in cerca di rifugio o di prospettive per un futuro dignitoso. Ogni tanto, nei momenti più eclatanti, l’informazione porta alla ribalta lo strazio delle famiglie intrappolate  lungo la rotta balcanica, oppure nella terra di nessuno tra la Bielorussia e la Polonia, o ci ricorda i morti nel tentativo di attraversare i confini terrestri o il Mediterraneo; ma la realtà è che si tratta di una situazione perenne, in cui la disperazione viene usata per arricchire la criminalità, e ancor peggio per ricattare o destabilizzare l’Europa: che si vogliano finanziamenti o accordi vantaggiosi, o che si cerchi di creare tensioni e di destabilizzare, la logica è sempre quella di imporre la disumanizzazione delle persone.

Per gli Europei, non saper esercitare alcuna autorevolezza per combattere questo comportamento vergognoso è una sconfitta innanzitutto morale, che porta con sé un deterioramento della coscienza delle nostre società e alimenta la cattiva politica (nazionalista). Se gli Stati si mettessero d’accordo potrebbero sicuramente migliorare la situazione, creando ad esempio corridoi umanitari, una forza congiunta per il pattugliamento dei confini e i salvataggi in mare, o regole e norme chiare e omogenee per l’attribuzione di permessi di soggiorno o lavoro, oltre che per la definizione dello status di rifugiato; ma anche se l’elenco potrebbe continuare, il vero punto è che non basta un accordo tra gli Stati per creare una vera capacità politica di intervento nelle aree limitrofe, o in Africa e nel Medio Oriente, di forza e dimensione adeguate; ed è questo che sarebbe necessario per affrontare il problema.

La tragedia appena accaduta nello Ionio ci ammonisce pertanto sul fatto che l’Unione europea è di fronte al bivio, e deve decidere se farsi unione politica, capace di diventare autonoma e autorevole nella politica internazionale – ipotesi cui sta lavorando il Parlamento europeo in continuità con la Conferenza sul futuro dell’Europa –, o se perpetrare il sistema delle sovranità politiche nazionali, impotenti quando si deve agire, ma abbastanza forti da bloccare la nascita di una capacità di azione comune. In un mondo in cui la democrazia è sfidata con le armi, le guerre asimmetriche, la disinformazione, il ricatto sulle materie prime e sul consenso interno, è chiaro cosa significa rimanere nello status quo. Piangere la tragedia dei morti non basta più, né tantomeno additare “la brutta Europa” e limitarsi ad invocare scelte diverse dei governi nazionali. La vera battaglia è quella di dare sostegno al tentativo del Parlamento europeo di cambiare i Trattati per creare gli strumenti europei per agire.

Pavia- Firenze, 20 giugno 2023

 


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