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Cari Amici e care Amiche,

Il 6 luglio si terrà alla Camera questo incontro (“L’interesse dell’Italia di fronte alle sfide politiche ed economiche del nuovo quadro internazionale. Verso un’Unione europea politica più vicina ai cittadini?”) che stiamo finalizzando con il supporto dell’on. Tabacci, per portare anche nel Parlamento italiano il dibattito sul futuro dell’Europa e la consapevolezza del bivio cui ci troviamo di fronte. In allegato la locandina, ancora provvisoria perché parte degli invitati devono ancora sciogliere la riserva. Trovate anche il link per iscriversi e poter partecipare in presenza. Non siamo ancora certi di poter garantire il collegamento da remoto, per cui consigliamo chi fosse interessato e disponibile ad essere a Roma nel pomeriggio di giovedì 6 luglio di partecipare e registrarsi, entro lunedì sera, 3 luglio, per poter poi trasmettere l’elenco alla Camera in tempo utile. Ci sono una cinquantina di posti disponibili.

Il dibattito del 6 luglio ha lo scopo di rimarcare il momento politico decisivo che stiamo vivendo riguardo al nostro futuro e portare alla nascita di un gruppo interpartitico che si faccia promotore di questo confronto in Parlamento. Il Parlamento europeo sta di fatto lavorando in solitudine per realizzare la svolta esistenziale che è necessario imprimere all’Unione europea attraverso una profonda riforma dei Trattati; lavora senza riuscire a coinvolgere le forze politiche a livello nazionale, e senza riuscire ad avere l’attenzione dei parlamenti. Sbaglieremmo gravemente se sottovalutassimo il peso reale che come federalisti abbiamo in questo processo e il ruolo determinante - se ci impegniamo - che giochiamo (se lo sappiamo fare) nel momento in cui l’alternativa federalista è concretamente sul terreno come scelta da compiere ora. Anche ora, con la petizione e gli Appelli da sottoporre ai Consigli comunali abbiamo gli strumenti per incidere in modo concreto. Mentre, infatti, le dinamiche nazionali e partitiche fagocitano l’attenzione di tutti, noi siamo l’unica forza in grado di portare partiti ed esponenti politici ad alzare lo sguardo e prendere coscienza delle decisioni e delle posizioni da assumere in questi mesi: sia perché abbiamo le idee e le proposte giuste per il passaggio che stiamo vivendo, sia perché riusciamo a coinvolgere i territori e la società civile per rendere ampia questa coscienza e premere su Governo e Parlamento. Questo vale a maggior ragione anche e soprattutto in vista di una campagna elettorale europea che dovrà avere al centro la necessità di rafforzare la capacità dell’UE di agire come soggetto politico unitario, e quindi l'urgenza di creare gli strumenti per fare le politiche ambiziose anche a livello europeo - senza limitarsi al coordinamento tra gli Stati membri come si deve fare ora - e per perseguire i valori fondanti dell’UE. E’ quanto abbiamo voluto sottolineare nel comunicato sulla tragedia del mar Ionio della settimana scorsa (https://www.mfe.it/port/index.php/prima-pagina/interventi/5091-le-responsabilita-degli-stati-europei-divisi-e-impotenti-di-fronte-alla-tragedia-della-strage-dei-migranti), contro le illusioni di chi spera di trovare soluzioni strutturali usando le scorciatoie di un migliore coordinamento tra gli Stati membri (che è il metodo che può usare questa UE e che da 10 anni ci tiene inchiodati all’impotenza). Ieri poi abbiamo vissuto un’altra giornata tragica in cui le vicende in Russia ci hanno ricordato ancora una volta - se ce n'era bisogno - la fragilità e la pericolosità della situazione che stiamo vivendo, e l’urgenza drammatica di poter agire come europei; e abbiamo letto il monito di Draghi a Parigi, due giorni fa, rivolto ai politici europei con cui li esortava a lavorare "per costruire la nuova Europa, è questo il momento. Non c'è adeguata consapevolezza di questa urgenza in diversi Paesi, come in Italia e in Francia, molta gente pensa che vada bene fare qualcosa qui e là, procedere con l'approccio incrementale. Ma c'è un fattore nuovo: l'Europa nella sua storia non ha mai avuto così tante questioni sovranazionali davanti. La transizione energetica, il bisogno di una difesa unica e forte, i flussi migratori, l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione. Tutte sfide che i Paesi non possono affrontare da soli, e il modo in cui le gestiranno insieme, con un metodo di decisione condiviso, definirà la strada che prenderà l’Europa…. O siamo capaci di ridefinirlo politicamente o dovremmo abbandonare ogni sogno di Unione europea, restando un mercato comune, il che va bene ma è un ritorno al passato”.

Colgo l’occasione di questa comunicazione anche per allegare nuovamente la convocazione del Comitato federale di sabato prossimo a Roma, e per ringraziare Raimondo Cagiano, la sezione di Firenze e tutti i relatori e i partecipanti per il bell’incontro dell’Ufficio del Dibattito che si è tenuto sabato e domenica scorsi a Firenze, sul tema dei valori fondanti dell’Unione europea. Raimondo Cagiano ne parlerà sabato a Roma. E’ stato un peccato che la partecipazione fosse scarsa, nonostante la richiesta sincera di momenti di dibattito che viene da tante parti del Movimento. E’ stata un’eccellente occasione per chi vi ha preso parte - come sempre accade in queste riunioni - perché si è trattato di un momento di reale arricchimento che ha stimolato il confronto; un confronto che non ci ha visti sempre unanimi, ma sempre capaci di ricercare la comprensione reciproca e il dialogo costruttivo. Anche su questo punto sarà utile aprire una riflessione pacata a Roma.

Con questo vi saluto e vi auguro buon lavoro,

Luisa Trumellini


Link al form per registrasi per partecipare in presenza all’incontro del 6 luglio: https://bit.ly/3PqSH4M


Allegati

Locandina (provvisoria) dell'incontro alla Camera

Convocazione del Comitato federale

  


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