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I Consigli comunale e provinciale di Pavia si sono riuniti in seduta congiunta nella Sala consiliare del Comune per discutere e approvare il testo di un ordine del giorno proposto dal MFE di Pavia contenente un appello al Governo italiano "a sostegno della nascita di una vera Europa federale" (riportato sotto).

Dopo l'introduzione dei due presidenti dei Consigli (Antonio Sacchi per il Comune e Vittorio Poma per la Provincia) e il saluto di Luisa Trumellini, segretario della sezione pavese del MFE, la seduta è proseguita con la relazione di Giulia Rossolillo, in qualità di docente di Diritto dell'Unione europea presso l'università di Pavia, e gli interventi dei consiglieri, che si sono confrontati sui temi europei e sull'ordine del giorno. Prima del voto hanno poi preso la parola il Sindaco, Massimo Depaoli, e il Presidente della Provincia, Daniele Bosone.
Il testo dell'ordine del giorno è stato approvato con il solo voto contrario dell'esponente del Movimento 5 Stelle e senza il voto del rappresentante della Lega Nord, uscito dall'Aula per non partecipare al voto.

Si tratta della seconda volta, nella storia di Pavia, che i Consigli si riuniscono in seduta congiunta. Anche la volta scorsa, nel giugno del 2012, la convocazione era avvenuta per approvare un ordine del giorno proposto dal MFE.

 


 

PER UN’UNIONE ECONOMICA E POLITICA EUROPEA

I Consigli comunale e provinciale di Pavia,

riuniti il 17 novembre 2014 in seduta congiunta

rivolgono al Governo e alle istituzioni nazionali

un appello a sostegno della nascita di una vera Europa federale

Nell’anno in cui ricorre il centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, i Consigli comunale e provinciale di Pavia

ricordano

che il progetto europeo è nato come, e ancora oggi è, innanzitutto, un progetto di pace: l’unione al posto della divisione, un nuovo modello di convivenza tra i popoli, l’abolizione della guerra come strumento dei rapporti tra gli Stati;

sottolineano

come i valori e i principi su cui si è fondato il processo di unificazione mantengano oggi tutta la loro validità: senza il quadro europeo, divisi e gli uni contro gli altri, gli Europei oggi non avrebbero nessuna speranza di progresso;

ricordano altresì

che l’obiettivo dei padri fondatori era la nascita di una vera Federazione europea e che questo traguardo, a più di sessanta anni dall’avvio del processo, ancora non è stato raggiunto.

Convinti

- che il calo di consensi che oggi investe il progetto europeo sia dovuto al fatto che non si è voluto accompagnare la nascita dell’unione monetaria con quella di un’unione economica e politica;

- che l’Europa sia oggi priva degli strumenti necessari per affrontare la crisi, la quale da finanziaria è diventata economica e sta ora diventando politica;

consapevoli

che, se non sciolgono questo nodo, gli Europei si condanneranno ad un futuro privo di speranza, perché i singoli Stati non sono in grado di reggere il peso della competizione globale e di difendere i valori in cui credono: solo costruendo un’Unione forte e coesa possono farlo.

Ritengono indispensabile

- che l’Italia, forte della sua tradizione federalista e del suo peso economico e politico, si impegni per il rilancio del progetto europeo;

- che il nostro Paese si ponga l’obiettivo di superare l’attuale metodo di governance dell’eurozona, che si rivela sempre più insufficiente, fondato sul coordinamento e sul controllo delle politiche nazionali, e che si impegni a far fare all’eurozona il salto federale verso l’unità politica;

- che questo implichi innanzitutto risolvere la contraddizione della mancanza di un bilancio federale dell’area euro, senza il quale non sono possibili nell’eurozona politiche economiche che sostengano la crescita con investimenti europei e con meccanismi adeguati di solidarietà;

- che questo passaggio porti alla nascita di un’unione fiscale nell’eurozona di tipo federale, con una capacità fiscale dell’area euro controllata direttamente dal Parlamento europeo in collaborazione con i parlamenti nazionali, avviando così, di fatto, l’unione economica e politica;

I Consigli comunale e provinciale di Pavia,

certi

che se il Governo italiano manterrà l’impegno di contribuire a realizzare il processo delle quattro unioni (bancaria, fiscale, economica e politica), per un’autentica unione economica e monetaria (tratteggiate dal Blueprint della Commissione europea e dal Rapporto dei quattro Presidenti del novembre e del dicembre 2012) potrà veramente far ripartire l’Europa

affermano convinti

che questo ridarà all’Italia e all’Europa la speranza e indicherà alle nuove generazioni un cammino di pace e di progresso.

Pavia, 17 novembre 2014

  


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