Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). E' possibile scegliere se consentire o meno i cookie. In caso di rifiuto, alcune funzionalità potrebbero non essere utilizzabili.

Informazioni
Logo MFE

  

Oggetto:

  1. Resoconto del Comitato Federale straordinario del 31 luglio
  2. Primi interventi del MFE verso le forze politiche e gli elettori
  3. Prossime tappe e strumenti pianificati
  4. Nuovo calendario delle riunioni fino a ottobre 

 

Pavia, 4 agosto 2022

Cari Amici e care Amiche,

domenica 31 luglio si è svolta una riunione straordinaria del Comitato federale, per discutere del quadro politico a seguito della caduta del governo di unità nazionale guidato da Draghi e delle imminenti elezioni politiche. La riunione, prevista dalle 9.30 alle 13.30, si è prolungata fino alle 16.30, per permettere a tutti i militanti che avevano chiesto la parola di intervenire. La partecipazione è stata altissima (oltre 130 persone collegate, e non si è mai scesi sotto le 100 persone neanche nella parte finale) e gli interventi oltre 50.

Nella loro relazione introduttiva sia Stefano Castagnoli che Luisa Trumellini hanno innanzitutto spiegato le ragioni della riunione straordinaria. Entrambi hanno fatto riferimento alla gravità della crisi che ha portato alla sospensione del patto di unità nazionale (costruito per poter fare le riforme strutturali di cui l’Italia ha bisogno) insieme alla caduta di un leader politico come Draghi che stava svolgendo un ruolo cruciale non solo in Italia, ma ancor di più in Europa e a livello internazionale. Le conseguenze di questa crisi sono quindi pesantissime anche rispetto alla possibilità di portare avanti con successo le riforme politico-istituzionali su cui si era avviata la discussione in UE a seguito dei risultati della Conferenza sul futuro dell’Europa, rilanciati dal Parlamento europeo. Potete ritrovare queste analisi più in dettaglio nei nostri due comunicati (link1, link2) diffusi appena prima e subito dopo il 20 luglio e nella Lettera aperta portata dalla segreteria all’attenzione del CF, in cui si sottolinea l’impatto gravissimo che lo stop imposto al processo in corso dalla crisi italiana rischia di avere. 

A questo va aggiunto anche il fatto che c’è un rischio molto alto che il risultato delle elezioni del 25 settembre consegnino una vittoria netta alla destra; una destra che si riallaccia ad una tradizione politica che fatica a riconoscere il tradizionale ruolo europeo dell’Italia perché schiacciata – per via dei rapporti di forza interni alla coalizione – sulle posizioni di Fratelli di Italia. Questo partito nella parte del programma relativa ai temi europei, mantiene al momento posizioni che, se attuate, porterebbero, di fatto, allo smantellamento del Mercato unico europeo, perché chiedono una diminuzione delle competenze e dei poteri delle istituzioni europee, a partire dalla fine del primato delle norme europee (che è una condizione giuridica indispensabile per il Mercato unico europeo) rispetto a quelle nazionali; inoltre auspicano una confederazione che offra un quadro di coordinamento e collaborazione agli Stati nazionali, restituendo al tempo stesso loro la piena sovranità. 

La lettura della segreteria e della presidenza, rispetto alla caduta Draghi, è quindi molto preoccupata. Sia io che Stefano Castagnoli crediamo anche che sia sintomatica di una situazione che vede le democrazie liberali (che in Europa hanno la caratteristica di essere anche sociali) sotto attacco da parte del populismo e dell’illiberalismo. La guerra accresce la fragilità delle democrazie e la nostra resistenza di fronte all’egoismo e la capacità di non cadere vittime della propaganda, di mantenere coerenza rispetto al primato della libertà e dei valori, sono deboli; le nostre società non sono state preparate né ad un uso responsabile della libertà, che spesso diventa uno strumento per ignorare doveri e senso civico, né alle transizioni in corso in campo digitale ed ecologico, che mettono in crisi molte fasce sociali e molti territori. Il mix rischia di diventare esplosivo se la politica democratica non riesce a rafforzarsi per governare con efficacia e giustizia i processi e tornare ad essere autorevole e rispettata – e noi sappiamo che la sola possibilità che la democrazia ha di rafforzarsi è a livello europeo, perché le democrazie europee nazionali non hanno chance, e anche il sistema americano è molto più debole che in passato.

Per questo abbiamo ritenuto che come MFE, di fronte ad un quadro così grave, fosse necessaria una riunione straordinaria per prenderci il tempo per una riflessione collettiva, per un vero dibattito interno, innanzitutto volto a confrontarci sulla valutazione della situazione che si è venuta a creare. A maggior ragione ci è parso importante perché molto probabilmente ci aspettano tempi difficilissimi, forse drammatici, come l’Europa non sperimentava da molti decenni – e per tutti noi è un’esperienza inaspettata e nuova, di fronte alla quale dobbiamo capire insieme come procedere. 

Operativamente, la proposta che su questa base abbiamo sottoposto al Comitato federale per predisporci al nostro intervento politico, è stato il seguente:

  1. In questa fase concitata (FASE 1, che segue la crisi e precede l’apertura della campagna elettorale) in cui i partiti stanno disegnando le alleanze e le coalizioni e stanno valutando i programmi elettorali riteniamo importante che i federalisti facciano sentire la loro voce, per cercare di intervenire sulla stesura dei programmi elettorali; e lo facciano in modo differenziato in base alle posizioni che le varie forze politiche hanno assunto rispetto all’esperienza del governo Draghi. Il punto di partenza è che il programma che sottostava il patto di unità nazionale (l’agenda Draghi, come circola ormai nel dibattito politico, i cui punti sono stati richiamati da Draghi stesso nel suo discorso in Senato il 20 luglio) è incontrovertibile, e quindi deve continuare ad essere la base del programma elettorale delle forze che vogliono offrire una proposta seria di governo ai cittadini: prosecuzione del PNRR, agenda sociale, transizione energetica e lotta al cambiamento climatico, impegni internazionali nell’UE (dove Draghi ha anche ricordato le riforme politico-istituzionali in discussione) e nell’Alleanza Atlantica, inclusa la prosecuzione del sostegno attivo all’Ucraina. 

Come MFE abbiamo pertanto proposto di intervenire:

  • sulle forze che hanno sostenuto coerentemente Draghi fino in fondo, invitandole a formare un’alleanza coesa fondata sulla condivisione del ruolo europeo dell’Italia. Abbiamo proposto che il denominatore comune fosse la posizione dell’Italia in Europa, incluso il sostegno ad una profonda riforma in senso federale dei Trattati, insieme alla prosecuzione delle proposte portate avanti da Draghi e dal governo uscente. Per questo abbiamo presentato la Lettera aperta da inviare ai leader delle formazioni politiche del centrosinistra che hanno sostenuto Draghi, con l’obiettivo di richiamarle alla responsabilità di saper offrire al Paese una proposta forte e coerente di governo, europeista e federalista, in continuità con il programma di unità nazionale e differenziandosi dal programma della destra che al momento è schiacciato su posizioni di radicale discontinuità rispetto al governo uscente, incluso per quanto riguarda l’Italia europea. Questo intervento voleva anche essere volto, come federalisti, a spingere le forze responsabili – nell’ottica della necessità di organizzarsi in schieramenti coesi per via della legge elettorale che spinge alla contrapposizione tra due poli – perché dessero vita in questo modo ad un progetto coerente e capace di convincere la parte del Paese che aveva manifestato un grande sostegno a Draghi; 
  • sulle forze che il 20 luglio hanno negato la fiducia a Draghi con lettere personalizzate ai leader del Movimento 5 Stelle, della Lega, di Forza Italia (e scrivendo anche separatamente ai partiti di centro destra) per ricordare loro: i) il servizio reso all’interesse nazionale impegnandosi nel patto di unità nazionale; ii) la necessità di preservare, per il bene del Paese, la continuità e la coerenza con gli obiettivi condivisi nel governo uscente, soprattutto rispetto all’Unione europea. Questo intervento era pensato nell’ottica di ricordare anche a queste forze le responsabilità che chi si candida alla guida del governo deve esercitare nell’interesse più profondo nazionale, e anche mantenere con loro un dialogo aperto, magari in vista di eventuali sviluppi futuri; 
  • con una dichiarazione pubblica, da diffondere tramite la nostra Newsletter, rivolta a tutte le forze che si candidano al governo del Paese perché includano nel loro programma elettorale l’impegno a mantenere la continuità rispetto al governo uscente circa l’impegno dell’Italia in Europa; sottolineando anche che il MFE si confronterà su questa base con i partiti in campagna elettorale e si mobiliterà per far conoscere agli elettori le diverse posizioni dei candidati. 

La newsletter rimane anche uno strumento nelle mani delle sezioni e dei militanti che vorranno già avviare un dialogo e un confronto con i loro interlocutori politici sul territorio.

  1. Nella FASE 2 – quella dell’avvio della campagna elettorale, una volta rese note le liste – il MFE si confronterà con le forze in campo sulla base: i) di un breve Manifesto che evidenzi i punti cruciali per un’Italia europea; ii) dell’esame dei programmi elettorali, sulla base dei nostri criteri evidenziati nel Manifesto. Nelle poche settimane a disposizione a settembre, la nostra campagna di mobilitazione dovrà prevedere, a livello delle sezioni:
    1. l’invio ai candidati del Manifesto MFE con la richiesta di adesione;
    2. possibilmente almeno un confronto pubblico con i candidati, con il coinvolgimento anche delle reti che ciascuna sezione ha creato nella campagna per la CoFoE;
    3. almeno, possibilmente, un’azione pubblica in piazza.

Entrambe le fasi della campagna saranno accompagnate da una strategia di comunicazione.

Per strutturare la FASE 2 e condividere la preparazione del materiale la proposta avanzata è stata quella di fare alcune riunioni con i centri regionali verso la metà di agosto, e poi di tenere una riunione di segreteria aperta dopo la presentazione delle liste. Mentre la Direzione nazionale in calendario per il 17 settembre dovrà essere spostata a dopo il voto per diventare il momento di valutazione dei risultati delle elezioni.

* * *

Alle due relazioni introduttive che hanno presentato questo piano appena illustrato (che era stato condiviso con l’Ufficio di segreteria) è seguito poi il dibattito. Come già anticipato è stato un dibattito ricchissimo di interventi, in cui si sono confrontate l’analisi e le proposte operative presentate dal Presidente e dalla Segretaria con l’opinione, sostenuta in molti interventi, che sottolineava (con diverse sfumature) il fatto che la caduta di Draghi non fosse un fatto drasticamente dirimente – dato che aveva anticipato solo di una decina di mesi la fine naturale della legislatura –, che il riferimento alla sua agenda e alla sua azione di governo in modo così vincolante non fosse del tutto opportuno e che fosse meglio – invece di evidenziare le responsabilità dei partiti che avevano decretato la caduta del governo e di avanzare una proposta di coalizione tra le forze che avevano difeso Draghi il 20 luglio in Senato – scrivere a tutti i partiti che originariamente avevano dato vita al governo Draghi con una lettera comune, invitando tutti ad impegnarsi per un’Italia europea e a sostegno della riforma federale dell’Unione europea; molti aggiungevano che la lettera dovesse già essere rivolta anche in questa prima fase alla società civile e ai cittadini. Ugo Ferruta aveva presentato, a nome suo e di altri 9 firmatari (Giulio Saputo, Antonio Argenziano, Daniele Armellino, Simone Cuozzo, Mariasophia Falcone, Alfonso Gallo, Elias Salvato, Giorgia Sorrentino, Maria Gabriella Taboga), una serie di emendamenti che mantenevano i punti politici, ma cancellavano tutti i riferimenti alle responsabilità nella crisi di governo e attenuavano molto i riferimenti a Draghi; tra i sostenitori si sono poi aggiunti Marco Zecchinelli e Roberto Castaldi (quest’ultimo a sua volta ha poi presentato due emendamenti, di cui uno era già incluso nella proposta di Ferruta et al.).  La Lettera che ne usciva era di fatto una proposta alternativa rispetto a quella della segreteria e della presidenza.

Ovviamente sono stati molti anche gli interventi in favore della proposta dell’Ufficio di segreteria, che hanno arricchito con ulteriori riflessioni le ragioni a favore di un intervento sui partiti in vista dei loro programmi elettorali e l’invio di lettere differenziate. 

Durante il dibattito Nicola Vallinoto ha anche chiesto di sottolineare meglio nella Lettera l’urgenza di intervenire per affrontare il cambiamento climatico.

Dopo le repliche, che hanno ribadito e cercato di chiarire meglio la proposta già descritta (e in cui si è dichiarato di accogliere la richiesta di Vallinoto), è stata messa ai voti la proposta della segreteria, ossia quella di rivolgersi separatamente allo schieramento di centrosinistra dei partiti pro-Draghi usando la Lettera aperta alle forze politiche che si richiamano all’agenda del governo Draghi; chiedendo anche di dare mandato alla segreteria di scrivere separatamente ai centristi e a Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle. Il voto è stato preceduto da una discussione sull’opportunità di votare prima gli emendamenti e poi la Lettera. Castagnoli e Trumellini hanno allora avanzato una mozione d’ordine perché fosse il CF a decidere se voleva seguire questa seconda procedura, o votare sulla proposta della segreteria e poi, sulla base dei risultati del voto, andare a valutare gli emendamenti. La mozione della presidenza è stata accolta con 52 voti a favore e 23 contrari. Si è quindi proceduto a votare la strategia proposta dall’Ufficio di segreteria, che è stata approvata con 49 voti a favore, 17 voti contrari e 6 astensioni. Sugli emendamenti è invece stata accolta (con 52 voti a favore, 15 contrari e 3 astensioni) la proposta di uno dei membri del CF, Marco Laganà, affinché – sulla base della scelta già operata dal CF e dato che si stava esaminando una lettera che sarebbe stata inviata a firma del Presidente e della Segretaria – fosse dato mandato alla segreteria di esaminare gli emendamenti accoglibili e di redigere il testo finale della Lettera aperta.

Infine, tra le varie, come ultimo punto essendo ormai arrivati al termine dell’odg del CF, Nicola Vallinoto ha informato tutti circa il Forum Sociale Europeo che si terrà a Firenze a metà novembre, cui il MFE ha aderito; si sono pertanto decise le linee guida per le iniziative e la partecipazione federalista.

* * *

Nei giorni intercorsi tra lo svolgimento del Comitato federale e l’invio di questa circolare sono stati intanto avviati i primi interventi sulle forze politiche come deciso in CF:

  • E’ stata finalizzata la Lettera aperta (link al pdf) e inviata con lettere personalizzate a firma del Presidente e della Segretaria a: Roberto Speranza, Enrico Letta, Carlo Calenda, Benedetto Della Vedova, Emma Bonino, Luigi Di Maio, Bruno Tabacci, Riccardo Magi, Matteo Renzi, Emanuela Rossini, Pier Ferdinando Casini, Riccardo Nencini.
  • Sono state inviate ad Alessandro Cattaneo, Maurizio Lupi, Antonio Tajani, Matteo Salvini, Giuseppe Conte lettere personalizzate, come da mandato del CF. 
  • E’ stata spedita la Newsletter (link sito e al PDF)
  • Si è avviata la campagna di comunicazione. La campagna avrà come slogan Per un’Italia europea – Il destino inscindibile dell’Italia e dell’Europa; come hashtag #ItaliaEuropea. I team del MFE e della GFE si sono già riuniti insieme all’ufficio di segreteria ed è già stata predisposta la base del piano per questi due mesi. Inizia ad essere pronto anche il primo materiale grafico, predisposto da Lorenzo Epis, graphic designer e militante della GFE di Bergamo, che collabora nel nostro team comunicazione mettendo a disposizione del Movimento la sua competenza professionale. 

Come è stato illustrato al CF, il centro nazionale, oltre ad elaborare gli strumenti politici (Manifesto e schede con i programmi europei dei partiti) sta lavorando per produrre materiale che sia utile alle sezioni sia in preparazione dei dibattiti, sia per andare in piazza. Oltre ai modelli di volantino, le sezioni interessate potranno anche ricevere dei roll up e dei manifesti da usare in piazza. 

Come Ufficio di segreteria – e come anticipato in CF – vorremmo organizzare un paio di riunioni on line per presentare ai centri regionali tutti gli strumenti (approssimativamente, come date, attorno al 20 agosto); mentre per il 25 agosto, alle ore 18, è fissata una riunione on line di segreteria aperta (che prevediamo possa durare anche fino alle 21.30- 22 se ci sarà esigenza) per parlare della nostra mobilitazione in campagna elettorale. 

L’ultima data importante da segnare è quella della prossima Direzione nazionale, che è stata spostata dal 17 settembre all’8 ottobre. Il 1° ottobre siamo infatti già impegnati con l’incontro a Trani dell’Ufficio del Dibattito, per cui l’8 è il primo weekend disponibile dopo il voto. Se non ci sono emergenze sanitarie, contiamo di svolgerla in presenza a Milano, sempre con la possibilità di seguire i lavori on line.

Con questo chiudo questa comunicazione. Come vedete, il lavoro da fare è tanto, e sicuramente il nostro stato d’animo è di grande delusione e preoccupazione. E’ importante però riuscire a mantenere anche in questo difficile frangente la nostra capacità di fare uno sforzo collettivo per portare nell’agone politico chiarezza sulla questione europea, grazie alla forza della nostra identità di movimento politico che può intervenire – con il suo bagaglio di autonomia, di impegno coerente per l’Europa federale e per il bene comune – per ricordare ai partiti, alla società civile e ai cittadini il destino inscindibile dell’Italia e dell’Europa.

Con i saluti più cordiali,
Luisa Trumellini 

 

Lettera aperta del MFE ai partiti

Risoluzione del MFE sulla convocazione di una Convenzione per la riforma dei Trattati UE

Leggi il quaderno federalista con la nuova introduzione di Sandro Gozi, Parlamentare europeo e Presidente dell'UEF

L'eBook raccoglie gli interventi dei relatori della riunione che si è svolta a Genova il 2 e 3 aprile di quest'anno

 

  


Segreteria nazionale

Via Villa Glori 8 - 27100 Pavia
C.F. 80010170183 - Tel.: 0382 530045 - Email: mfe@mfe.it

© Movimento federalista europeo 2024