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La dichiarazione congiunta sottoscritta ieri da Francia ed Italia conferma l'importanza e l'utilità dell'azione che stiamo conducendo. In questa dichiarazione i problemi del rilancio economico e dell'occupazione sono significativamente inquadrati attraverso le linee guida rivendicate nel testo della cartolina inviata ai Presidenti Letta e Napolitano (*) [si veda qui sotto lo stralcio del comunicato riguardante il futuro dell'unione economica e monetaria].  Una ragione in più per proseguire l'azione e prepararsi al secondo invio da parte dei segretari locali di nuovi blocchi di firme raccolte entro il 16-17 dicembre (in vista del Consiglio europeo del 19-20 dicembre).

È importante che alla classe politica e di governo italiana continuino a giungere, tramite le nostre sezioni e le attività locali, inequivocabili segnali di vigilanza e controllo da parte dell'opinione pubblica. In questa fase di rilancio del dibattito e del confronto da parte di alcuni governi e schieramenti politici sui temi del futuro del governo dell'euro e del consolidamento dell'unione economica e monetaria - ben testimoniati sul fronte tedesco dagli interventi del Ministro degli esteri tedesco Westerwelle e di alcuni partecipanti alla tavola rotonda che hanno preceduto l'avvio dei lavori del Congresso dell'UEF a Berlino e, su quello francese, dal documento del Tesoro francese sul bilancio dell'eurozona - è fondamentale far maturare la consapevolezza nella classe politica italiana del ruolo che può giocare da un lato per non cedere alle derive populiste e demagogiche e, dall'altro, per far seguire, dopo le parole, le buone iniziative a sostegno dell'obiettivo dell'Europa federale.
 


(*) Estratto dalla DICHIARAZIONE CONGIUNTA del XXXI VERTICE ITALO-FRANCESE, Roma, 20 novembre 2013.

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UNIONE ECONOMICA E MONETARIA

Siamo convinti che l’approfondimento dell’Unione economica e monetaria rappresenti un processo storico e politico irreversibile, in particolare con la creazione della moneta unica che è e resterà un nostro patrimonio comune. L’euro è destinato a portare prosperità ai popoli dell’Unione Europea, grazie ad un’accresciuta integrazione delle nostre economie, che potrà assicurare la crescita per tutti e un livello di occupazione elevato. Come in passato, continueremo a sostenere a ogni decisione necessaria a realizzare questo grande disegno. L’Unione Europea è stata capace di resistere alle crisi con successo salvaguardando l’integrità dell’Eurozona, riformandosi al proprio interno e stabilendo meccanismi di solidarietà fra i suoi Stati Membri.

L’attuazione dell’Unione Bancaria nei tempi concordati costituirà un punto di riferimento essenziale nell’approfondimento dell’Unione economica e monetaria. Essa permetterà di superare la frammentazione attuale dei mercati finanziari e di dotare la politica monetaria di un meccanismo di trasmissione più efficace. Il circolo vizioso fra crisi bancaria e crisi dei debiti sovrani potrà essere spezzato. L’Italia e la Francia ritengono di comune accordo che l’Unione Bancaria nella sua interezza dovrà fondarsi su tre pilastri: un meccanismo di supervisione unica, un meccanismo di risoluzione unica che comprenda un fondo di risoluzione unica, e un sistema comune di garanzia dei depositi.

Oggi, guardando più lontano, l’Italia e la Francia vogliono promuovere per l’Unione Economica e Monetaria una nuova ambizione politica che si basi tanto sull’integrazione quanto sulla solidarietà. Noi vogliamo impegnarci a definire una visione comune di ciò che l’UEM dovrebbe essere a più lungo termine, al fine di garantire una crescita ed un’occupazione sostenibili e accessibili a tutti. A nostro avviso, questo dovrebbe includere la realizzazione di una reale capacità finanziaria per l’Eurozona, in grado di finanziare politiche e investimenti che abbiano un’incidenza maggiore sulla crescita e l’occupazione e - a titolo di obiettivo a medio termine - uno strumento di bilancio comune che consenta di assorbire gli shock economici della zona euro. Parimenti, noi riteniamo necessaria – in seno ad un’Unione sempre più integrata - una convergenza più profonda. Le politiche fiscali dovranno essere più armonizzate. Dovrà inoltre essere riconosciuta l’importanza cruciale della dimensione sociale per prevenire gli squilibri sociali e favorire una convergenza sociale verso l’alto.

Riteniamo di comune accordo che ogni ulteriore integrazione dell’UEM dovrà andare di pari passo con avanzamenti sul piano istituzionale e su quello della democrazia. Per ogni progresso, favoriremo il rafforzamento della responsabilità e della legittimità democratica della nostra governance, al livello in cui vengono adottate le decisioni. A tal fine, l’Italia e la Francia propongono di rafforzare la governance della zona euro dopo le prossime elezioni europee, in particolare attraverso vertici della zona euro più regolari, una Presidenza a tempo pieno dell’Eurogruppo, riunioni congiunte fra i Ministri delle Finanze e del Lavoro dell’Eurozona, o ancora strutture dedicate alla zona euro istituite in seno al Parlamento Europeo. Vigileremo inoltre sulla salvaguardia del metodo comunitario e dei principi che guidano la costruzione europea fin dal Trattato di Roma, nonché sulla coerenza con le politiche promosse in seno all’Unione Europea nel suo insieme.

Accordiamo grande importanza a un’intesa in occasione del Consiglio Europeo di dicembre su determinate questioni fondamentali legate all’Unione Economica e Monetaria, in primo luogo per ciò che attiene all’Unione Bancaria. A questo proposito, il meccanismo di supervisione unica (MSU) deve, come previsto, essere pienamente operativo nell’ottobre 2014, e la proposta legislativa sul meccanismo di risoluzione unica, nonché la ricapitalizzazione diretta delle banche attraverso il Meccanismo Europeo di Stabilità, deve formare l’oggetto di un’intesa al Consiglio di dicembre ed essere adottato prima del termine della legislatura attuale, mantenendo al tempo stesso un livello elevato di ambizione"

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