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Firma per la Federazione Europea!

Quanto accadrà in Europa in questo ultimo scorcio del 2013 sarà particolarmente importante per orientare le scelte e decidere le sorti delle battaglie in campo europeo nel 2014. In dicembre non ci sarà solo un importante vertice europeo (19-20 dicembre) che dovrà decidere sull'unione bancaria.

Con la verifica di governo prevista in Italia ed il varo dell'accordo di coalizione di governo in Germania - salvo sorprese dell'ultimo minuto – entro la metà del mese saranno infatti definiti anche gli assetti nazionali di potere in due paesi chiave dell'Eurozona. In Francia, sempre durante questo mese, a seguito del dibattito/confronto sul bilancio nazionale francese per il 2014, verranno invece al pettine i nodi della gestione della politica economica, fiscale ed estera francese. Un dibattito/confronto che riassume le contraddizioni presenti anche in altri paesi dell'eurozona, e che in Francia, proprio per il ruolo e l'importanza di questo paese nel processo di integrazione europea, assume i connotati di una resa dei conti con la Storia nazionale, con inevitabili collegamenti e conseguenze sui movimenti d'opinione pubblica e sulla politica del governo. Secondo gli ultimi sondaggi i francesi sembrano infatti riconoscere le difficoltà economiche ed i limiti delle politiche nazionali, ma si dimostrano tuttora permeabili alle lusinghe della difesa della sovranità e del ruolo di piccola/media potenza europea e globale – il tutto mentre i tagli di bilancio prevedono paradossalmente anche il ridimensionamento della funzionalità della brigata franco-tedesca, che a suo tempo era stata presentata come l'embrione di una difesa europea; l'opinione pubblica francese non vuole tornare al franco (secondo l'Ipsos, solo il 21% dei francesi vorrebbe questo), ma è pronta a credere nelle lusinghe della destra più nazionalista (il 49 % dei sostenitori dell'UMP pensa che il Fronte nazionale di Marine Le Pen rappresenti un pericolo per la democrazia; questa percentuale era del 67 % nel 2003 e del 54 % nel 2011, Le Monde, 28 Novembre).

È in questo clima che ci si appresta ad entrare in una difficile campagna elettorale europea, in cui la vera battaglia da vincere sarà quella contro chi, con motivazioni di "destra", di "centro" o di "sinistra", quando non apertamente populiste o ipocritamente europeiste, punta alla disintegrazione dell'Europa. E mentre i governi, i parlamentari nazionali ed europei, ed i rappresentanti delle istituzioni europee dovranno sciogliere i nodi della creazione di un bilancio aggiuntivo autonomo per l'Eurozona e di un suo controllo democratico.
Tutto ciò è sufficiente per spiegare perché dobbiamo proseguire la nostra azione di pressione e influenza sulla classe politica in Italia: un paese che può giocare, nel bene o nel male, un ruolo decisivo in campo europeo nel 2014. Del resto, solo continuando a fare quel che possiamo e dobbiamo fare come MFE sul fronte italiano, avremo qualche chance di coinvolgere sul terreno dell'azione strategica anche altre sezioni dell'UEF, partendo dalla diffusione e dall'impiego del Manifesto approvato dal Congresso di Berlino (segnaliamo i link alle versioni in Francese, Inglese ed Italiano).

Venendo alle cose da fare nei prossimi giorni, come è stato segnalato, alcune sezioni hanno già avviato il secondo invio di cartoline ai Presidenti Letta e Napolitano. Sulla base delle notizie fornite da alcuni responsabili regionali e di sezione e delle iniziative in programma, possiamo puntare sull'invio entro la metà del mese di dicembre di almeno altre mille firme. In ogni caso è importante che le sezioni continuino ad essere attive su questo terreno e che i segretari di sezione inviino comunque una nuova lettera a Letta e Napolitano (riprendendo il modello di lettera contenuto nel kit del materiale organizzativo del sto www.wetheeuropeanpeople.eu), qualunque sia il numero di nuove cartoline (soprattutto se si tratta di un secondo invio dalla stessa città), tenendo informata la Segreteria nazionale (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) sul numero di firme raccolte e sulle lettere inviate. Come confermano le iniziative già fatte, è infatti di estrema importanza in questa fase tenere aperto a tutti i livelli il canale di confronto sulle rivendicazioni contenute nella cartolina: nelle scuole e nelle piazze, nei confronti dei comuni e dei partiti, con i parlamentari e con gli esponenti di governo, come hanno recentemente ben fatto in Emilia-Romagna e come si apprestano a fare altri centri regionali. L'azione concreta sul territorio sui temi strategici, è decisiva per contribuire a far maturare la consapevolezza della posta in gioco e la volontà politica d'agire. È questa la strada per contrastare nei fatti l'euroscetticismo ed il populismo.

Elenco delle città finora coinvolte nell'azione cartoline
(contrassegnate con + quelle che hanno già effettuato raccolte e/o invii)

Agrigento + Cuneo + Milano + Rovigo (Aede)
Alessandria + Erba (Co) Monza Savona +
Ancona + Faenza (Ra) + Napoli Stradella (Pv) +
Ardore Ferrara + Novara Torino +
Bergamo + Firenze + Parma + Torrazza Coste (Pv) +
Brescia + Genova + Pavia + Trapani +
Bruxelles Imola (Bo) Pescara + Trento
Cagliari + Ivrea (To) + Prato + Treviso +
Casteltermini (Ag) + La Spezia + Pulsano (Ta) Ventimiglia +
Castelvetrano (Tp) + Legnago (Vr) + Ravenna + Verbania
Cesenatico (Fc) + Manduria (Ta) Reggio Emilia Verona +
Chiavari + Martina Franca (Ta) + Roma + Vicenza +

  


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