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AGIRE SUL GOVERNO, SULLA CLASSE POLITICA E NEI CONFRONTI DELL'OPINIONE PUBBLICA

In vista dei prossimi vertici europei di fine ottobre e di metà dicembre sotto la presidenza italiana, e dell’entrata in azione degli organi della nuova legislatura europea, i federalisti europei intendono intensificare le azioni nei confronti della classe politica e del governo, per stimolarli a svolgere un ruolo più incisivo e positivo di quanto finora fatto nel proporre soluzioni concrete e immediate ai problemi che tuttora rischiano di far deragliare l’unione economica e monetaria e, con essa, l’intera Unione. Come confermano diverse analisi e commenti circolati in questi giorni sulla stampa italiana ed internazionale, l’approfondimento della divergenza economica, finanziaria e produttiva all’interno dell’Europa e tra l’Europa ed il mondo non solo non si è arrestata, ma rischia di aumentare.

I problemi europei irrisolti riguardano sempre più come, con quale autorità europea e in quale quadro finanziare ed attivare gli interventi necessari per promuovere sviluppo ed occupazione. Su questo terreno i federalisti hanno indicato da tempo lo stretto legame tra la natura di questi problemi ed i rimedi da attuare nel quadro del consolidamento dell’unione monetaria in un’unione federale. Questo legame è inscritto negli strumenti e nelle iniziative che abbiamo usato e stiamo usando ai vari livelli con la Campagna per la federazione europea, che nelle prossime settimane si svilupperà anche attraverso le iniziative europee previste dall’azione JEF-UEF  “MEET YOUR MEPs!”.

In questo momento occorre far emergere in ogni occasione e con la maggior chiarezza possibili, che occorre percorrere fino in fondo, e non a parole, la strada verso l’unione, secondo la road map per le quattro unioni indicata a suo tempo dalla Commissione europea; e mostrare che non è più tempo di procedere sulla via del semplice coordinamento delle politiche economiche degli Stati che condividono la stessa moneta, né della mera cooperazione. Queste vie, se separate dall’obiettivo dell’unione, sono ormai troppo toruose per promuovere una più stretta e, per forza di cose, differenziata integrazione. Oltretutto, nel quadro attuale, come ha ricordato il Presidente Draghi, è politicamente insostenibile lasciare che la sovranità statale in campo fiscale ed economico resti fortemente condizionata da decisioni prese a livello europeo, senza che vi sia a quel livello l’esercizio di un effettivo controllo democratico.

Lo sviluppo della Campagna per la federazione europea e la collaborazione con la JEF, l’UEF ed il Movimento europeo sono i canali privilegiati per cercare di far maturare nella classe politica e nella società la volontà ed il consenso necessari per procedere verso l’unione federale. Perché, senza questa maturazione, non ci sarà alcun Trattato (nuovo, vecchio o riformato), patto o cooperazione, convenzione o mobilitazione, che di per sé potrà far uscire l’Europa dall’impasse.

Ancora una volta per i militanti e le sezioni del MFE si tratta di esercitare la massima determinazione e concentrazione nell’agire sui punti, quelli rivendicati nella cartolina/appello ai Presidenti della Repullblica e del Consiglio, da cui dipende in ultima istanza la possibilità o meno di avanzare sulla strada della realizzazione della federazione europea.


Azione "Cartolina" >>

Azione comune UEF-JEF "Meet your MEPs" >>

 

 

  


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