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L’Europa è la nostra comunità di destino.

In questa fase così complessa per le nostre comunità e per il mondo, solo uniti come Europei possiamo vincere le sfide di fronte a noi. Ciascuna di esse richiede che ci impegniamo insieme: la pandemia, il rischio della catastrofe ecologica, la transizione digitale, l’urgenza di un nuovo ordine globale che rimetta al centro la cooperazione, il perseguimento della libertà, lo sviluppo della democrazia, il rispetto dei diritti umani e civili, la solidarietà. Nessuno Stato europeo può farcela da solo; ma è il mondo intero, privo di una guida, ad aver bisogno che l’Europa sia capace di impegnarsi per tutto questo.

Per questo abbiamo bisogno che l’Europa diventi sempre più coesa e forte. Abbiamo bisogno di quell’Europa federale alla radice del progetto dei Padri fondatori. Un’Europa sovrana e democratica che porti nel mondo il suo modello e la sua visione di pace e sia l’esempio di un nuovo tipo di comunità politica sovranazionale capace di unire i popoli e costruire la solidarietà oltre le frontiere nazionali.

La Conferenza sul futuro dell'Europa deve essere un momento di confronto con i cittadini su questi temi. Il passaggio all’Europa politica federale ha bisogno dell’apporto e del coinvolgimento più ampio. Non solo per dimostrare il consenso e rafforzare il legame tra i cittadini e le istituzioni europee, ma ancor di più per sviluppare la coscienza della condivisione di un’identità comune europea, fondata sui valori universali comuni, su una base culturale secolare, su un progetto politico e sociale unico al mondo. La Conferenza deve poter sviluppare un dibattito che abbia valenza costituente, per diventare un momento del percorso attraverso cui si esprime e si consolida il popolo europeo, nella discussione su come plasmare il proprio futuro, nelle sfide interne e internazionali.

La Conferenza deve anche essere il momento in cui il Parlamento europeo apre la discussione con i Parlamenti nazionali sulle proposte concrete per un nuovo Trattato che doti l’UE delle risorse finanziarie, delle competenze e degli strumenti politici necessari per rispondere alle ambizioni politiche che emergeranno dal confronto con i cittadini:

  • Innanzitutto, per rendere permanente la possibilità di un bilancio che sostenga gli investimenti e svolga funzioni di stabilizzazione il Parlamento europeo deve acquisire il potere di decidere direttamente, insieme al Consiglio, l’imposizione di tasse europee, necessarie anche a sostenere le politiche di riconversione ecologica e di maggiore equità
  • All’UE devono essere attribuite nuove competenze, in campo economico, sanitario, nella politica estera di sicurezza, ed è necessario che in questi ambiti sia estesa la procedura legislativa
  • Gli strumenti della politica europea devono essere rafforzati, creando veri spazi pubblici europei, promuovendo movimenti e partiti transnazionali e una riforma del sistema elettorale del Parlamento europeo che includa le liste transnazionali e rafforzi il sistema degli Spitzenkandidaten.
  • Per difendere l’Unione come comunità di valori le violazioni dello Stato di diritto da parte degli Stati membri devono essere

Se si avrà il coraggio di fare della Conferenza sul futuro dell’Europa il grande momento di democrazia che serve all’Unione per farsi federale, si aprirà un nuovo futuro. L’equilibrio ora incerto tra le forze della reazione sovraniste e populiste e le forze del progresso si risolverà definitivamente a favore di queste ultime.

Dalla nostra lungimiranza e volontà politica di Europei dipende il futuro dell’umanità: cerchiamo di essere all’altezza della responsabilità che la storia ci assegna.

  


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