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ELEZIONI POLITICHE 2022: PROGRAMMA DI IMPEGNO CIVICO

Impegno Civico è la lista che riunisce Insieme per il Futuro (guidato da Luigi Di Maio) e Centro Democratico (di Bruno Tabacci), all’interno della coalizione di centro sinistra.

Di chiara posizione europeista e atlantista, si pone l’obiettivo di far tornare l’Italia “uno dei paesi guida dell’Unione Europea e del mondo occidentale”, di farla ripartire di fronte alle sfide della crisi energetica e dell’inflazione, determinata dal rincaro delle materie prime, attraverso “un programma d’intervento immediato” e un “piano di ampio respiro”, “anche investendo risorse economiche importanti nel solco del PNRR”.

Il programma fa più volte riferimento al Piano Nazionale di Ricostruzione e di Resilienza (PNRR), derivato da Next Generation EU, sottolineando il ruolo positivo dell’Europa. “In questo percorso non saremo soli. Durante la crisi del Covid […] l’Europa si è dimostrata solidale e ci ha aiutato a superare quei momenti drammatici. Così sarà anche domani.” “[…] Abbiamo un’enorme quantità di fondi europei da gestire nei prossimi 5 anni: oltre 400 miliardi.

In particolare con riferimento all’ambiente: “La crisi del cambiamento climatico è la più grave del nostro secolo, ma anche la nostra più grande opportunità. Da essa dipendono tutti gli aspetti della nostra vita […] Dobbiamo investire risorse economiche importanti in questa direzione. La priorità è di sviluppare in pieno la missione 2 del PNRR che prevede un finanziamento di € 59,5 miliardi di euro […] per il sistema produttivo, di cui poco meno di 23,8 miliardi per la transizione ecologica e la mobilità sostenibile. Rimane l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

L’orientamento verso l’Ue traspare nel paragrafo “Più sviluppo più libertà e democrazia”: “Con la CECA e la CEE prima e con l’Unione Europea e l’euro poi, con la NATO e le altre organizzazioni internazionale di cui fa parte, il nostro Paese è cresciuto fino a diventare una delle prime sette potenze mondiali. L’alleanza dei paesi occidentali ci ha protetto dalle conseguenze più gravi delle crisi finanziarie ed economiche che altrimenti avrebbero rischiato di distruggere la tenuta sociale e politica dell’Italia, lasciandoci alla mercé di potenze autoritarie a noi ostili. [La] nostra scelta convinta e irreversibile al Patto Atlantico ed alla costruzione di un’Unione Europea sempre più forte, democratica e coesa rappresentano la nostra stella polare.

Anche il tema energetico è presentato in un’ottica europea: “Le scelte energetiche sono una questione di sicurezza nazionale e vanno fatte nell’ottica della collocazione internazionale dell’Italia.  […] I governi europei devono definire politiche energetiche sostenibili sia dal punto di vista ambientale che da quello geopolitico. L’energia è il motore della transizione ecologica e dell’economia circolare e allo stesso tempo il campo dove si gioca la sicurezza dell’Italia e dell’Europa. Bisogna perseguire la politica di accordi internazionali di diversificazione delle fonti realizzata dal Governo Draghi e ottenere il tetto al prezzo del gas russo.

Nel programma, inoltre, è data enfasi allo sviluppo del territorio: “In prima linea ci sono gli amministratori locali […]. Con una maggiore autonomia e libertà di azione [,] una minore burocrazia […] possono moltiplicare i risultati ottenuti attualmente. […] Bisogna aver riguardo dei piccoli comuni aumentandone i poteri e le risorse. I sindaci devono essere protagonisti dell’attuazione del PNRR e sono in prima linea con nel contrasto ai cambiamenti climatici”.

 

  


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