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Cari Amici e care Amiche,

La manifestazione di sabato è stata un grande successo per l’Europa e per il federalismo come pensiero politico. È stata anche una vittoria del federalismo organizzato, ed in particolare del MFE: non solo per la nostra presenza, visibile e riconoscibile, ma per il lavoro politico svolto con capacità e tenacia nel corso dei decenni e con straordinario e non prevedibile - e tanto meno scontato - successo in questi ultimi 5 anni.

Negli ultimi due mesi il mondo all’improvviso si è capovolto, e l’Europa si è scoperta, dall’oggi al domani, di fronte al bivio tra unirsi o perire, letteralmente; e la sua reazione, in questo momento drammatico, mostra i segni della volontà di reagire e resistere. La sua reazione non poggia sul vuoto, ma sul lavoro profondo di questi ultimi anni che hanno riportato nel dibattito e nel pensiero politico il federalismo come punto di riferimento per realizzare un’Europa capace di agire: la Conferenza sul futuro dell’Europa prima, il lavoro del Gruppo Spinelli nel Parlamento europeo subito dopo. Il federalismo come punto di riferimento non astratto, ma fatto di passaggi concreti: il trasferimento del potere fiscale, il trasferimento di competenze e il passaggio su molte materie alla procedura legislativa ordinaria che abolisce anche l’unanimità e il potere di veto, la creazione di una sovranità europea democratica negli ambiti circoscritti ma strategici che gli Stati nazionali non riescono più a gestire, per dare veri poteri al Parlamento europeo e fare della Commissione un vero governo politico. Il MFE è stato determinante per immettere nel dibattito queste idee e orientare le scelte dei cittadini e dei politici su questi punti cruciali; troppo spesso si vuole far dimenticare l’enorme e soprattutto insostituibile contributo che il Movimento, con l’impegno delle sue sezioni, ha saputo dare in questa fase cruciale. Oggi, la politica che cerca idee per orientarsi nell’urgenza di rafforzare l’Europa, ha acquisito punti di riferimento solidi. Così come le battaglie degli anni Sessanta e Settanta del MFE per il Parlamento europeo e la moneta unica hanno creato le condizioni per continuare a far vivere il Manifesto di Ventotene (che altrimenti era scomparso dalla scena politica europea) e dato a Spinelli la possibilità di giocare la sua ultima poderosa battaglia, consegnandolo alla storia. Con la manifestazione che sabato ha celebrato l’Europa di Ventotene, ossia l’Europa federale, promossa per la prima volta non dai federalisti, ma da esponenti di un mondo culturale e politico permeato comunque dalla presenza federalista, è avvenuto quello che il MFE aveva sempre sperato accadesse: le parole d’ordine hanno iniziato a diffondersi in modo autonomo, e diventano patrimonio condiviso dei cittadini e degli intellettuali.

Il Congresso viene a portarci l’occasione per riflettere su cosa significa questa fase nuova, che suggella il successo di una strategia perseguita negli anni e sicuramente apre una nuova fase. Cerchiamo di vivere questo momento con intelligenza, di esserne all’altezza. Mi permetto di dire che non sempre le reazioni in queste settimane, intrise di personalismi e calunnie, lo sono.  I federalisti - piaccia o no - si misurano con la storia ed è su quella base che sono e saranno valutati. A molti sembra “autoreferenzialità” il perseguire la sostanza e non l’apparenza. Ma la verità è che se il MFE esiste da oltre 80 anni e ha avuto un ruolo reale è perché ha avuto l’ambizione di incidere nel processo storico, e a quello si è dedicato e con quello si è misurato; mettendo in campo un impegno e assumendosi un ruolo che non ha precedenti. Può darsi che il potere nazionale, e in generale la politica, non sappiano a questo punto cogliere la necessità del salto federale e si lascino travolgere. Il nostro impegno sarà stato allora testimonianza di un movimento che ha interpretato con lucidità il proprio tempo, ha indicato la via, ma non è riuscito ad affermarsi. Oppure l’Europa ce la farà, il federalismo si affermerà e aprirà un nuovo orizzonte all’umanità; e i federalisti - ci ammoniva Albertini - saranno come i mazziniani di cui solo la storia ha riconosciuto il valore.

Intanto - dato che viviamo in tempi e soprattutto in luoghi comunque più fortunati di quelli dei mazziniani, che morivano ed erano imprigionati per la causa - le nostre idee circolano nella classe politica e continuano ad essere punto di riferimento. Vi allego la nota che abbiamo inviato nei giorni scorsi a vari esponenti politici in vista delle comunicazioni in Parlamento della Presidente del Consiglio prima del Consiglio europeo di giovedì, e che ha permesso di avviare un’interlocuzione molto utile e importante con un ampio spettro di forze. E vi allego il pdf del comunicato stampa in partenza stamattina (il cui merito va a Domenico Moro e a Mercedes Bresso).

Colgo poi l’occasione per ricordare a tutti l’iscrizione al congresso. Ad oggi ne abbiamo ancora un numero basso, specie per le commissioni, e ancora molti devono saldare il pranzo per cui si sono iscritti. Invito quindi tutti a procedere con il completamento della registrazione, a partire dal sito del congresso, dove trovate tutto (https://www.mfe.it/congresso2025/ ).

Con questo vi saluto, augurandovi di vivere con soddisfazione questo momento particolare. 

Come sempre vi auguro anche buon lavoro,
con i saluti più cordiali,
Luisa Trumellini
 


Documenti allegati

Comunicato "L'Unione Europea sotto attacco"

Nota "Salvare l'Europa, la libertà e la democrazia"

 

  


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