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Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi

Signor Presidente,

i fatti Le stanno dando ragione. La crisi greca e le proposte che vengono da Francia e Germania confermano che l’Europa non può limitarsi alla manutenzione dell’esistente.

L’obiettivo dichiarato di queste proposte, per quanto ancora in via di definizione, è quello di creare a breve un vero governo europeo della moneta. Sul fronte tedesco sembra delinearsi il disegno del governo di Berlino, che trova sempre maggiori conferme, di procedere sulla strada dell’unione fiscale attraverso la nomina di un Ministro del Tesoro della zona euro, responsabile di fronte al Parlamento europeo in una configurazione ristretta da definirsi, con il potere di intervenire in caso di violazione da parte degli Stati membri di quei vincoli di bilancio necessari in qualsiasi unione monetaria; e di gestire un bilancio autonomo dell’eurozona alimentato con una quota dell’IVA o dell’imposta sul reddito delle imprese percepite dagli Stati. In questo modo, come ha osservato il presidente del think tank tedesco DIW, si creerebbe de facto “un potere di imposizione fiscale e di emissione di titoli europei che potrebbe essere impiegato per alimentare un fondo contro la disoccupazione e per promuovere gli investimenti” (Marcel Fratzscher, Financial times 27-07-2015). Che il tema della cessione di sovranità in campo fiscale resti al centro delle preoccupazioni tedesche è confermato anche dal rapporto del Consiglio tedesco dei cinque esperti economici (“l’eurozona collettivamente responsabile di potenziali costi senza la rinuncia di parte della sovranità nazionale nella politica fiscale ed economica, renderebbe – prima o poi – l’unione monetaria più instabile”  - 28/07/15); Ma d’altro canto questo rapporto dimostra anche  gli ostacoli con cui deve confrontarsi chi in Germania sostiene immediati avanzamenti verso l’unione economica e politica, e come sia necessario che dai partner dell’eurozona vengano al governo di Berlino segnali di una volontà inequivocabile.

Da parte sua la Francia, tramite il Presidente Hollande ed il Primo Ministro Valls, ha dichiarato di voler di procedere verso un governo ed un bilancio dell’eurozona, senza specificare come affrontare il problema del trasferimento a livello europeo di poteri di controllo sui bilanci nazionali e mantenendo una certa ambiguità per quanto riguarda il controllo parlamentare europeo in materia fiscale ed economica. Per ora, nell’ottica francese, questo controllo parlamentare dovrebbe restare ancorato ad una rappresentanza di secondo livello di parlamentari nazionali dell’eurozona (cioè ad una rappresentanza subordinata alle sovranità popolari nazionali, come prima delle elezioni dirette del 1979). Su questo tema il Ministro Padoan ha già espresso le opportune e necessarie riserve.

Il confronto è aperto. Gli schieramenti si vanno formando, a livello nazionale ed europeo. Ma tutto sembra confermare il ritorno della politica al centro della costruzione europea. E in questo quadro Lei, il Suo Governo e l’Italia, forti della tradizione federalista europea del nostro paese, hanno l’opportunità di giocare un ruolo decisivo in campo europeo. Un ruolo almeno pari, se non superiore, visto che siamo entrati in una fase decisiva della realizzazione del progetto di unificazione, a quello che l’Italia ebbe all’inizio della costruzione europea con i Presidenti Luigi Einaudi ed Alcide De Gasperi; che seppe di nuovo giocare agli inizi degli anni Settanta nel promuovere l’elezione diretta del Parlamento europeo; e che sostenne nel corso degli anni Ottanta con il progetto di Unione europea di Altiero Spinelli e quindi con il lavoro svolto dal futuro Presidente Azeglio Ciampi e da Tommaso Padoa Schioppa per dar corpo al progetto Delors, ed attuare il disegno di Mitterrand e Kohl per la moneta unica.

Oggi si tratta di prendere decisioni storiche altrettanto importanti, per realizzare l’unione fiscale, quella economica e quella politica in ambito euro. Decisioni che consentano di compiere quell’indispensabile salto quantico in campo istituzionale nell’area euro chiesto alla politica dal Presidente della BCE Mario Draghi. Decisioni che solo i Capi di Stato e di governo possono prendere, perché riguardano la sfera della sovranità degli Stati e richiedono la definizione di un nuovo quadro europeo di legittimazione democratica.

Nelle prossime settimane, forse giorni, ricadrà su di Lei la responsabilità ultima di decidere che indirizzo dare alla politica italiana in campo europeo e che posizione tenere nei confronti delle linee dei governi francese e tedesco. Confidiamo che decida nel senso di portare l’Italia a giocare un ruolo d’avanguardia nel promuovere il necessario salto federale. Se l’Italia, già in primo piano sul fronte dell’unione bancaria e forte della credibilità riguadagnata in Europa con il Suo programma di riforme interne, scegliesse di schierarsi a favore della proposta di creare un Ministro del Tesoro per la zona euro, con poteri delimitati ma effettivi di intervento sulle politiche di bilancio nazionali, di cui dovrebbe rispondere sia al Parlamento europeo (nella sua composizione ristretta da definirsi), sia alla maggioranza del Consiglio; e se su questa base sostenesse la necessità di creare in concomitanza un bilancio per l’eurozona da alimentare con risorse ad hoc (avanzando anche proposte circa la natura delle imposte necessarie a tale scopo) e specifici meccanismi di solidarietà, con questa mossa sarebbe in grado di imporre ai partner dell’area euro l’agenda delle riforme e la necessaria accelerazione che la gravità della situazione richiese. Sarebbe una grande assunzione di responsabilità da parte del Suo governo che metterebbe il nostro paese alla guida del processo europeo.

Come MFE, attraverso la Campagna per la federazione europea, continueremo a fare tutto il possibile per promuovere una crescente sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della classe politica italiana su questi temi e, attraverso la nostra organizzazione europea - l’Unione europea dei federalisti -, per sviluppare nei paese chiave dell’Eurozona delle iniziative analoghe.

RingraziandoLa per l’attenzione, con i sensi della più alta stima

 

Giorgio Anselmi – Presidente nazionale

Franco Spoltore – Segretario nazionale


29 Luglio 2015 - www.mfe.it

  


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